FAKOLY TIKEN JAH :  AFRICAN REVOLUTION  (WRASSE)

African Revolution è un punto di svolta radicale nella carriera di Tiken Jah Fakoly. Tiken Jah ha sempre corso i suoi rischi sfidando la disinformazione, diventando il portavoce di milioni di giovani Africani e seguendo il medesimo percorso di Peter Tosh e Bob Marley, 'la voce per quelli che non hanno voce'. Il suo nuovo album è esattamente quello che sintetizza il titolo: africano e rivoluzionario. Per prima cosa Tiken Jah Fakoly è rivoluzionario nel modo in cui lavora. Una sosta ai Tuff Gong Studios di Kingston, dove Bob Marley registrava i suoi album, era inevitabile per registrare le tre voci ritmiche: Glen Browne (basso), Marc Dawson (batteria) e Mickey Chung (chitarra). Ma dopo il lavoro continua a Bamako, nel Mali, nel suo studio, lo stesso già utilizzato per registrare i suoi precedenti album ai confini tra reggae e 'blues mandingo' che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Le magiche sonorità di ngoni, kora, soukou (violino ad una corda) e balafon le avevamo già apprezzate nei suoi precedenti album, ma in African Revolution riescono a catturarti l'anima. La pausa di riflessione di cinque anni a Bamako gli ha permesso di entrare a far parte della nuova generazione dei griot e di imparare i segreti dell'antica arte dei tradizionali cantastorie, riuscendo così a concepire nuove sonorità per il reggae. African Revolution è una vera pietra miliare, non solo per Tiken Jah Fakoly, ma per la musica reggae in generale, un esempio di come le nuove generazioni possano riuscire a dare un nuovo volto all'amato ritmo in levare jamaicano. E, soprattutto, questo album trascende i generi musicali progettando inedite sonorità ancorate alla tradizione ma caratterizzate da una visione moderna. Un album che conferma come l'Africa sia sempre capace di affascinarci e sorprenderci.
FAKOLY TIKEN JAH
AFRICAN REVOLUTION
WRASSE - CD: WRASS 275
"African Revolution" è un punto di svolta radicale nella carriera di Tiken Jah Fakoly. Tiken Jah ha sempre corso i suoi rischi sfidando la disinformazione, diventando il portavoce di milioni di giovani Africani e seguendo il medesimo percorso di Peter Tosh e Bob Marley, 'la voce per quelli che non hanno voce'. Il suo nuovo album è esattamente quello che sintetizza il titolo: africano e rivoluzionario. Per prima cosa Tiken Jah Fakoly è rivoluzionario nel modo in cui lavora. Una sosta ai Tuff Gong Studios di Kingston, dove Bob Marley registrava i suoi album, era inevitabile per registrare le tre voci ritmiche: Glen Browne (basso), Marc Dawson (batteria) e Mickey Chung (chitarra). Ma dopo il lavoro continua a Bamako, nel Mali, nel suo studio, lo stesso già utilizzato per registrare i suoi precedenti album ai confini tra reggae e 'blues mandingo' che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Le magiche sonorità di ngoni, kora, soukou (violino ad una corda) e balafon le avevamo già apprezzate nei suoi precedenti album, ma in "African Revolution" riescono a catturarti l'anima. La pausa di riflessione di cinque anni a Bamako gli ha permesso di entrare a far parte della nuova generazione dei griot e di imparare i segreti dell'antica arte dei tradizionali cantastorie, riuscendo così a concepire nuove sonorità per il reggae. "African Revolution" è una vera pietra miliare, non solo per Tiken Jah Fakoly, ma per la musica reggae in generale, un esempio di come le nuove generazioni possano riuscire a dare un nuovo volto all'amato ritmo in levare jamaicano. E, soprattutto, questo album trascende i generi musicali progettando inedite sonorità ancorate alla tradizione ma caratterizzate da una visione moderna. Un album che conferma come l'Africa sia sempre capace di affascinarci e sorprenderci.
anche disponibiliemissione del 22 Novembre 2010