In "Luso Noir" undici dei principali esponenti della scena musicale di Angola, Capo Verde e Mozambico rendono omaggio alle varie forme di saudade, quel sentimento particolare tipico dei Portoghesi che i conquistadores hanno disseminato in questi Paesi africani (oltre che in Brasile) e che è ormai diventato parte integrante della loro cultura tradizionale. Tristezza, nostalgia, melanconia: nessuna di queste traduzioni può esprimere bene la profondità del concetto di saudade ed i sentimenti che da essa scaturiscono. L'impero portoghese in Africa è durato 500 anni, dissolvendosi infine nel 1975 dopo una serie di sanguinose rivoluzioni. La saudade però è rimasta, non soltanto come genere musicale ma come tipico approccio alla vita, un'eredità della colonizzazione che non solo è sopravvissuta ma che ha prosperato. Il termine stesso, saudade, è stato selezionato da una giuria internazionale come uno dei 10 termini più belli fra tutte le lingue del mondo. "Luso Noir" ci permette di scoprire un affascinante mondo musicale ancora poco noto, capace di evidenziare le nuove prospettive post-indipendenza delle popolazioni lusofone africane. Il cd, con una ricca track list che propone brani di Mingas, Teté Alinho, Wazimbo, Orchestra Marrabenta Star de Mozambique, Bonga, Dulce, Reziana Jaime, Terezinha Araujo, Ghorwane e Guimaraes, è ulteriormente arricchito da una traccia video di "Nwahulwana" di Wazimbo, una canzone africana di struggente bellezza che è davvero una delle più belle canzoni africane mai sentite. |
