Il chitarrista, compositore e produttore Azhar Kamal, è nato a Karachi, in Pakistan, ma è cresciuto a Londra dove ha avuto modo di suonare con Courtney Pine, Bobby Womack e Steve Williamson. Negli anni ‘90 si trasferì in Germania, per partecipare a registrazioni di Milva, Julio Iglesias ed altre pop stars, e diventare insegnante al Muenich Guitar Insitute e lavorare come compositore e produttore per tv, cinema e teatro. “Folk Jazz Explosion” propone splendidi brani scritti alla chitarra acustica da Azhar Kamal ed eseguiti per la prima volta al Giardino del Louvres di Parigi nel 1998. All’epoca il produttore tedesco Olaf O.P.A.L. firmò un contratto con l’etichetta Community, ma sfortunatamente la registrazione non fu mai fatta e ci volle più di un decennio prima che, nel 2013, Azhar Kamal potesse riunire alcuni eccellenti musicisti europei per portare a termine il disco. Insieme ad Azhar Kamal (voce, chitarra elettrica ed acustica, banjo, mandolino, chitarra lap steel, percussioni, melodica e piano elettrico) ci sono Roberto Di Gioia (pianoforte), Bastian Juette (batteria), Andreas Kurz (basso upright), Matthias Lindermayr (tromba) e Julia Von Miller (voce). Per la composizione della musica di “Folk Jazz Explosion”, Kamal ha trovato l’ispirazione nell’opera di artisti come le cantanti inglesi Vashti Bunyan e Sandy Denny, il chitarrista scozzese Bert Jansch, oltre che da formazioni come la band acustica scozzese The Incredible String Band ed il gruppo folk rock inglese Fairport Convention. Il titolo dell’album è una sorta di compensazione per la rabbia di Pete Seeger nei confronti di quello che lui percepiva come un assorbimento ed una marginalizzazione della scena folk per mano della cosiddetta ‘rock explosion’ della metà degli anni ’60, ben rappresentata da Bob Dylan che, con la sua Fender Stratocaster del ’64, salì sul palco del Newport Jazz Festival del luglio del 1965. “Folk Jazz Explosion” non presenta parti corrette o tagli, tutte le esibizioni sono state registrate dall’inizio alla fine in una sola ripresa e tutte le parti vocali sono state eseguite dal vivo, privilegiando l’espressività piuttosto che una monotona perfezione tecnica. |
