ZITO MIKE :  FIRST CLASS LIFE  (RUF)

Il blues-rock è una corda tesa e Mike Zito non ha mai smesso di stare in equilibrio su di essa. In una carriera che copre ormai due decenni, il musicista di St. Louis, nel Missouri, ha ampiamente dimostrato di saper fare del rock di prima classe, come ad esempio nel suo album del 2016 Make Blues Not War. Tuttavia la sua passione per il blues non lo ha mai abbandonato e nel suo nuovo progetto, First Class Life, Zito approfondisce la sua storia d'amore con questo genere musicale, il solo capace di rendere davvero giustizia alle sue storie che raccontano la vita umana. Dice l'artista: Le sonorità di Make Blues Not War erano piuttosto estreme e rock. Questa volta ho scelto di fare un disco blues. Il titolo dell'ultima pubblicazione del musicista americano è perfetto per un uomo che, avendo anche attraversato il tunnel della droga, sa bene cosa significa vivere momenti difficili. Il titolo riflette sia il mio passato che il mio presente. La mia è una storia di successo. Sono cresciuto in un ambiente povero a St. Louis. Oggi posso cantare le mie canzoni in tutto il mondo. Agli occhi dei miei connazionali che cercano la ricchezza soprattutto in cose materiali, io non sono un uomo ricco. Ma io la vedo diversamente. Ho una famiglia meravigliosa, sono pulito e posso vivere della mia musica. Dal suo debutto nel 1997, Zito ne ha fatta di strada: come ex membro dei Royal Southern Brotherhood ha scalato le vette delle classifiche americane e poi con i suoi album da solista, tra i quali Gone to Texas (2013), Keep Coming Back (2015) e Make Blues Not War (2016), ha raggiunto sempre maggiori successi personali. In First Class Life Zito si è concentrato, come mai prima d'ora, su argomenti di critica sociale come dimostrano l'intensa Time for a Change ed il lento blues di The World We Live In. Nell'album c'è anche spazio per momenti più personali come il brano Dying Day che, con un accattivante blues elettrico, offre a Zito l'occasione per una dichiarazione di fedeltà eterna alla moglie. Si passa poi alla più triste Old Black Graveyard che, con le note della chitarra che ricordano Jimi Hendrix, è uno struggente saluto ai caduti e non mancano momenti più allegri come la meravigliosa Mama Don't Like Wah Wah nata dalla collaborazione con Bernard Allison che interviene in questo brano anche in veste di chitarrista. Con Mike Zito (chitarre, voce), Lewis Stephens (pianoforte, organo B3, Rhodes/Wurlitzer), Matthew Johnson (batteria) e Terry Dry (basso), First Class Life è un disco che non si limita a raccontare glorie passate e battute d'arresto: l'album guarda avanti dove si nascondono future vette da conquistare. Questo album, conclude Zito, è un ulteriore passo in avanti. Voglio che il mondo sappia che posso suonare questa musica con convinzione e stile.
ZITO MIKE
FIRST CLASS LIFE
RUF - CD: RUF 1253
Il blues-rock è una corda tesa e Mike Zito non ha mai smesso di stare in equilibrio su di essa. In una carriera che copre ormai due decenni, il musicista di St. Louis, nel Missouri, ha ampiamente dimostrato di saper fare del rock di prima classe, come ad esempio nel suo album del 2016 "Make Blues Not War". Tuttavia la sua passione per il blues non lo ha mai abbandonato e nel suo nuovo progetto, "First Class Life", Zito approfondisce la sua storia d'amore con questo genere musicale, il solo capace di rendere davvero giustizia alle sue storie che raccontano la vita umana. Dice l'artista: "Le sonorità di "Make Blues Not War" erano piuttosto estreme e rock. Questa volta ho scelto di fare un disco blues". Il titolo dell'ultima pubblicazione del musicista americano è perfetto per un uomo che, avendo anche attraversato il tunnel della droga, sa bene cosa significa vivere momenti difficili. "Il titolo riflette sia il mio passato che il mio presente. La mia è una storia di successo. Sono cresciuto in un ambiente povero a St. Louis. Oggi posso cantare le mie canzoni in tutto il mondo. Agli occhi dei miei connazionali che cercano la ricchezza soprattutto in cose materiali, io non sono un uomo ricco. Ma io la vedo diversamente. Ho una famiglia meravigliosa, sono pulito e posso vivere della mia musica". Dal suo debutto nel 1997, Zito ne ha fatta di strada: come ex membro dei Royal Southern Brotherhood ha scalato le vette delle classifiche americane e poi con i suoi album da solista, tra i quali "Gone to Texas" (2013), "Keep Coming Back" (2015) e "Make Blues Not War" (2016), ha raggiunto sempre maggiori successi personali. In "First Class Life" Zito si è concentrato, come mai prima d'ora, su argomenti di critica sociale come dimostrano l'intensa "Time for a Change" ed il lento blues di "The World We Live In". Nell'album c'è anche spazio per momenti più personali come il brano "Dying Day" che, con un accattivante blues elettrico, offre a Zito l'occasione per una dichiarazione di fedeltà eterna alla moglie. Si passa poi alla più triste "Old Black Graveyard" che, con le note della chitarra che ricordano Jimi Hendrix, è uno struggente saluto ai caduti e non mancano momenti più allegri come la meravigliosa "Mama Don't Like Wah Wah" nata dalla collaborazione con Bernard Allison che interviene in questo brano anche in veste di chitarrista. Con Mike Zito (chitarre, voce), Lewis Stephens (pianoforte, organo B3, Rhodes/Wurlitzer), Matthew Johnson (batteria) e Terry Dry (basso), "First Class Life" è un disco che non si limita a raccontare glorie passate e battute d'arresto: l'album guarda avanti dove si nascondono future vette da conquistare. "Questo album", conclude Zito, "è un ulteriore passo in avanti. Voglio che il mondo sappia che posso suonare questa musica con convinzione e stile".
anche disponibiliemissione del 14 Maggio 2018