COODER RY :  JAZZ  (SPEAKERS CORNER)

(Warner BSK 3197) Ry Cooder (g, voc); Harvey Pittel (as); Randy Aldcroft, George Bohanon (tb); Red Callendar (tba); John Rodby, Earl Hines (p); Barbara Starkey (org); David Lindley (bjo); Tom Collier (mar); Chuck Domanico (b); Mark Stevens (dr) - Registrato nel 1977 agli Amigo Studios, North Hollywood, da Lee Herschberg e Douglas. Prodotto da Ry Cooder e Joseph Byrd. Quando un appassionato della tradizione come Ry Cooder intitola il suo disco Jazz, nessuno si aspetta che proponga della musica d'avanguardia. Al contrario, il chitarrista americano propone dei brani ormai dimenticati. Proprio come in un album di affascinanti fotografie in bianco e nero spicca lo stile classico, in Big Band Bill brilla lo swing sbarazzino alla Django Reinhard, pur non essendoci alcuna volontą di imitazione. In Face to Face... la chitarra dal suono leggermente acido di Cooder si mescola in modo omogeneo con il suono piacevolmente rustico della tuba e del mandolino bluegrass. Le tipiche sonoritą caraibiche della marimba dialogano con il suono deformato della chitarra slide. La gioiositą del ritmo in 3/4 di Happy Meeting in Glory va di pari passo con le sonoritą allegre e spontanee del sax di In a Mist e con la chitarra poetica, sognante e meditativa di Flashes. Da non perdere poi il classico Davenport Blues, in cui le note del vibrafono creano un suono in cui vive lo spirito del suo compositore Bix Beiderbecke e che, passando liberamente per Mingus, strizza l'occhio ai fan del soul di Jerry Roll Morton. Jazz č un disco ricco di tradizione e di grande capacitą interpretativa.
COODER RY
JAZZ
SPEAKERS CORNER - Vinile: SPC 3197
(Warner BSK 3197) Ry Cooder (g, voc); Harvey Pittel (as); Randy Aldcroft, George Bohanon (tb); Red Callendar (tba); John Rodby, Earl Hines (p); Barbara Starkey (org); David Lindley (bjo); Tom Collier (mar); Chuck Domanico (b); Mark Stevens (dr) - Registrato nel 1977 agli Amigo Studios, North Hollywood, da Lee Herschberg e Douglas. Prodotto da Ry Cooder e Joseph Byrd. Quando un appassionato della tradizione come Ry Cooder intitola il suo disco "Jazz", nessuno si aspetta che proponga della musica d'avanguardia. Al contrario, il chitarrista americano propone dei brani ormai dimenticati. Proprio come in un album di affascinanti fotografie in bianco e nero spicca lo stile classico, in "Big Band Bill" brilla lo swing sbarazzino alla Django Reinhard, pur non essendoci alcuna volontą di imitazione. In "Face to Face..." la chitarra dal suono leggermente acido di Cooder si mescola in modo omogeneo con il suono piacevolmente rustico della tuba e del mandolino bluegrass. Le tipiche sonoritą caraibiche della marimba dialogano con il suono deformato della chitarra slide. La gioiositą del ritmo in 3/4 di "Happy Meeting in Glory" va di pari passo con le sonoritą allegre e spontanee del sax di "In a Mist" e con la chitarra poetica, sognante e meditativa di "Flashes". Da non perdere poi il classico "Davenport Blues", in cui le note del vibrafono creano un suono in cui vive lo spirito del suo compositore Bix Beiderbecke e che, passando liberamente per Mingus, strizza l'occhio ai fan del soul di Jerry Roll Morton. "Jazz" č un disco ricco di tradizione e di grande capacitą interpretativa.
anche disponibiliemissione del 18 Novembre 2019