KLAMPANIS PETROS :  IRRATIONALITIES  (YELLOWBIRD)

Definito dal JazzTimes un formidabile musicista e compositore e da Downbeat un musicista che ha sempre parlato dal cuore, il bassista Petros Klampanis si divide tra Atene, sua città d'origine, e New York, sua città d'adozione. Irrationalities, il nuovo disco dell'artista greco, è il suo quarto album da leader, la sua seconda registrazione realizzata con il crowdfunding (dopo Minor Dispute), il suo primo disco con un trio e la sua prima produzione per l'etichetta tedesca Yellowbird. Il tema al centro dell'album è quello stato d'animo che Klampanis descrive come essere sempre in aria, ossia vivere a cavallo di due culture. Prendendo da esempio il romanzo di Italo Calvino del 1972, Le città invisibili, in particolare il passaggio che descrive le città come costruite di desideri e paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, Klampanis descrive nel suo ultimo progetto quello strano stato d'animo di vivere in una città immaginaria che unisce la cultura greca, quella europea e quella newyorkese. Questa situazione implica una lotta tra certezza ed incertezza, aggiunge il musicista, tra avere una struttura ed allo stesso tempo liberarsi dalla struttura, essere aperti, scoprire la vita. Insieme a Klampanis ci sono sul palco il pianista estone Kristjan Randalu ed il batterista e percussionista polacco Bodek Janke. Racconta di loro il bassista: Ho la sensazione di aver trovato la mia famiglia musicale con questi due musicisti... Kristjan è solido, se dipingessi sul pentagramma, lui saprebbe suonarlo. E' capace di leggere qualsiasi cosa. Bodek è influenzato dalla musica indiana e brasiliana, ma con profonde fondamenta jazz e con una preparazione classica. Abbandonando il più ampio suono per ensemble dei suoi precedenti album, Klampanis in Irrationalities si dedica al suo potente ed evoluto concetto di trio, adattando anche la scrittura a questo nuovo line-up. L'arrangiamento costituisce una grande parte del mio lavoro e penso che sia la cosa speciale del trio: c'è molto ragionamento sulla scelta dei registri, dell'orchestrazione, del ritmo, un sacco di decisioni e dettagli, non solo per le melodie principali, ma anche per le sessioni improvvisate. In Irrationalities Klampanis approfondisce il suo rapporto con la musica folk greca e popolare in generale, attingendo anche alle tradizioni di altre regioni del Mediterraneo e dei Balcani. La tracklist dell'album propone tutti originali del bassista eccetto Thalassa Platia, una ballata greca del grande Manos Hadjidakis e lo standard Blame It on My Mouth di Oscar Levant e Edward Heyman. Come Marco Polo nel romanzo di Calvino, in Irrationalities Klampanis evoca la sua città invisibile, invitando l'ascoltatore a camminare attraverso le sue strade, a scoprire i suoi segreti, a lasciarsi ammaliare dalle sue bellezze e ad immergersi nelle sue oscurità e facendo questo abbraccerà le irrazionalità che convivono nella sua stessa vita: il divertimento ed il dramma, la fantasia ed il mistero, la poesia ed il peso della vita di tutti i giorni.
KLAMPANIS PETROS
IRRATIONALITIES
YELLOWBIRD - CD: YEB 77972
Definito dal JazzTimes "un formidabile musicista e compositore" e da Downbeat "un musicista che ha sempre parlato dal cuore", il bassista Petros Klampanis si divide tra Atene, sua città d'origine, e New York, sua città d'adozione. "Irrationalities", il nuovo disco dell'artista greco, è il suo quarto album da leader, la sua seconda registrazione realizzata con il crowdfunding (dopo "Minor Dispute"), il suo primo disco con un trio e la sua prima produzione per l'etichetta tedesca Yellowbird. Il tema al centro dell'album è quello stato d'animo che Klampanis descrive come "essere sempre in aria", ossia vivere a cavallo di due culture. Prendendo da esempio il romanzo di Italo Calvino del 1972, "Le città invisibili", in particolare il passaggio che descrive le città come "costruite di desideri e paure, anche se il filo del loro discorso è segreto", Klampanis descrive nel suo ultimo progetto quello strano stato d'animo di "vivere in una città immaginaria che unisce la cultura greca, quella europea e quella newyorkese". Questa situazione implica una lotta tra "certezza ed incertezza", aggiunge il musicista, "tra avere una struttura ed allo stesso tempo liberarsi dalla struttura, essere aperti, scoprire la vita". Insieme a Klampanis ci sono sul palco il pianista estone Kristjan Randalu ed il batterista e percussionista polacco Bodek Janke. Racconta di loro il bassista: "Ho la sensazione di aver trovato la mia famiglia musicale con questi due musicisti... Kristjan è solido, se dipingessi sul pentagramma, lui saprebbe suonarlo. E' capace di leggere qualsiasi cosa. Bodek è influenzato dalla musica indiana e brasiliana, ma con profonde fondamenta jazz e con una preparazione classica". Abbandonando il più ampio suono per ensemble dei suoi precedenti album, Klampanis in "Irrationalities" si dedica al suo potente ed evoluto concetto di trio, adattando anche la scrittura a questo nuovo line-up. "L'arrangiamento costituisce una grande parte del mio lavoro e penso che sia la cosa speciale del trio: c'è molto ragionamento sulla scelta dei registri, dell'orchestrazione, del ritmo, un sacco di decisioni e dettagli, non solo per le melodie principali, ma anche per le sessioni improvvisate". In "Irrationalities" Klampanis approfondisce il suo rapporto con la musica folk greca e popolare in generale, attingendo anche alle tradizioni di altre regioni del Mediterraneo e dei Balcani. La tracklist dell'album propone tutti originali del bassista eccetto "Thalassa Platia", una ballata greca del grande Manos Hadjidakis e lo standard "Blame It on My Mouth" di Oscar Levant e Edward Heyman. Come Marco Polo nel romanzo di Calvino, in "Irrationalities" Klampanis evoca la sua città invisibile, invitando l'ascoltatore a camminare attraverso le sue strade, a scoprire i suoi segreti, a lasciarsi ammaliare dalle sue bellezze e ad immergersi nelle sue oscurità e facendo questo abbraccerà le irrazionalità che convivono nella sua stessa vita: il divertimento ed il dramma, la fantasia ed il mistero, la poesia ed il peso della vita di tutti i giorni.
anche disponibiliemissione del 27 Luglio 2020