COLEMAN ORNETTE :  THE SHAPE OF JAZZ TO COME  (SPEAKERS CORNER)

(Atlantic SD 1317) Ornette Coleman (as); Don Cherry (crt); Charlie Haden (b); Billy Higgins (dr) - Registrato nel maggio del 1959 ai Radio Recorders, Hollywood, California, da Bones Howe. Prodotto da Nesuhi Ertegun. Fu John Lewis, pianista del Modern Jazz Quartet, a portare Ornette Coleman alla rinomatica etichetta Atlantic dopo averlo ascoltato suonare a Los Angeles. Ornette sta facendo l'unica cosa veramente nuova nel jazz... pare avrebbe detto. The Shape of Jazz to Come, il primo disco del grande sassofonista per la Atlantic, fu pubblicato in concomitanza con il debutto a New York del Coleman Quartet, nel novembre 1959. Lewis era sicuro che Coleman avrebbe aperto nuove strade al jazz e la sua opinione si riflette nel titolo del disco che evoca una forma jazz del futuro. Dopo l'ormai piuttosto logoro hard bop di quegli anni, la musica di Coleman era una vera boccata d'aria fresca. I brani veloci (Eventuality, Chronology) ricordano un bebop selvaggiamente esaltato. Altri pezzi (Congeniality, Focus On Sanity) si destreggiano con brevi motivi orecchiabili, quasi folk. The Shape of Jazz to Come contiene anche due delle pių belle composizioni di Coleman, Peace e Lonely Woman, a cui successivamente vennero aggiunti dei testi. All'inizio degli anni '60 il modello per la formazione senza pianoforte era il Mulligan-Baker Quartet e questa formazione la ricorda molto. Comunque sia, Ornette Coleman e Don Cherry adorano il grido frenetico e l'interazione intenzionalmente imprecisa: strofe chiaramente definite o forme armoniche tradizionali non erano per loro. Un disco che č a ragione cosė intitolato ha scritto il musicologo jazz Peter N. Wilson di The Shape of Jazz to Come, un disco rivoluzionario a cui la rivista Rolling Stone ha assegnato 5 stelle. Storico bestseller.
COLEMAN ORNETTE
THE SHAPE OF JAZZ TO COME
SPEAKERS CORNER - Vinile: SPC 1317
(Atlantic SD 1317) Ornette Coleman (as); Don Cherry (crt); Charlie Haden (b); Billy Higgins (dr) - Registrato nel maggio del 1959 ai Radio Recorders, Hollywood, California, da Bones Howe. Prodotto da Nesuhi Ertegun. Fu John Lewis, pianista del Modern Jazz Quartet, a portare Ornette Coleman alla rinomatica etichetta Atlantic dopo averlo ascoltato suonare a Los Angeles. "Ornette sta facendo l'unica cosa veramente nuova nel jazz..." pare avrebbe detto. "The Shape of Jazz to Come", il primo disco del grande sassofonista per la Atlantic, fu pubblicato in concomitanza con il debutto a New York del Coleman Quartet, nel novembre 1959. Lewis era sicuro che Coleman avrebbe aperto nuove strade al jazz e la sua opinione si riflette nel titolo del disco che evoca una forma jazz del futuro. Dopo l'ormai piuttosto logoro hard bop di quegli anni, la musica di Coleman era una vera boccata d'aria fresca. I brani veloci ("Eventuality", "Chronology") ricordano un bebop selvaggiamente esaltato. Altri pezzi ("Congeniality", "Focus On Sanity") si destreggiano con brevi motivi orecchiabili, quasi folk. "The Shape of Jazz to Come" contiene anche due delle pių belle composizioni di Coleman, "Peace" e "Lonely Woman", a cui successivamente vennero aggiunti dei testi. All'inizio degli anni '60 il modello per la formazione senza pianoforte era il Mulligan-Baker Quartet e questa formazione la ricorda molto. Comunque sia, Ornette Coleman e Don Cherry adorano il grido frenetico e l'interazione intenzionalmente imprecisa: strofe chiaramente definite o forme armoniche tradizionali non erano per loro. "Un disco che č a ragione cosė intitolato" ha scritto il musicologo jazz Peter N. Wilson di "The Shape of Jazz to Come", un disco rivoluzionario a cui la rivista Rolling Stone ha assegnato 5 stelle. Storico bestseller.
anche disponibiliemissione del 30 Agosto 2021