DAVIS NATHAN / ARVANITAS GEORGES :  LIVE IN PARIS - THE ORTF RECORDINGS 1966-1967  (SAM RECORDS)

Lo stile non è scontato. Non molti musicisti raggiungono un livello di personalità artistica tale da poter essere riconosciuti inequivocabilmente. Ci vogliono carattere, radici, onestà, sentimento. Nathan Davis aveva stile. La sua tonalità al sax tenore era unica. Così come lo era il suono del suo sax soprano e il suo unico approccio al flauto. Il suo mondo musicale era altrettanto originale e non conosceva confini. Questo concerto di Parigi è la prova udibile che come interprete, con il suo fraseggio fluido, l'articolazione caratteristica, il registro basso in piena espansione e la ricca espressività alimentata da una spinta eccezionale e da una furiosa inventiva, Nathan Davis letteralmente brucia! Queste sessioni dal vivo dimostrano l'immensa creatività con cui Nathan costruiva i suoi assoli: senza eccessi, intrecciando frasi distintive e riff con ardore e passione. Con una sorta di risonanza al centro del suono acuto e caldo del suo strumento, Nathan Davis è stato un artista molto originale, appartenente a un'epoca in cui avere un suono distinto era come possedere il Sacro Graal dell'arte jazz. Harold Land, Jimmy Heath, John Gilmore, Paul Gonsalves, Charlie Rouse, George Coleman, Booker Ervin, Clifford Jordan... Il jazz è fatto di tali giganti e Nathan Davis era uno di loro (Jean Szlamowicz). Con una tracklist che comprende in gran parte originali del sassofonista americano, Live in Paris - The ORTF Recordings 1966-1967 è un prezioso triplo album in cui Davis, naturalmente al sax, è affiancato da grandi interpreti come Georges Arvanitas (pianoforte e organo), Jack Dieval (pianoforte), Jacky Samson e Jacques Hess (basso), Charles Saudrais e Franco Manzecchi (batteria).
DAVIS NATHAN / ARVANITAS GEORGES
LIVE IN PARIS - THE ORTF RECORDINGS 1966-1967
SAM RECORDS - 3xVinile: SAM 20
"Lo stile non è scontato. Non molti musicisti raggiungono un livello di personalità artistica tale da poter essere riconosciuti inequivocabilmente. Ci vogliono carattere, radici, onestà, sentimento. Nathan Davis aveva stile. La sua tonalità al sax tenore era unica. Così come lo era il suono del suo sax soprano e il suo unico approccio al flauto. Il suo mondo musicale era altrettanto originale e non conosceva confini. Questo concerto di Parigi è la prova udibile che come interprete, con il suo fraseggio fluido, l'articolazione caratteristica, il registro basso in piena espansione e la ricca espressività alimentata da una spinta eccezionale e da una furiosa inventiva, Nathan Davis letteralmente brucia! Queste sessioni dal vivo dimostrano l'immensa creatività con cui Nathan costruiva i suoi assoli: senza eccessi, intrecciando frasi distintive e riff con ardore e passione. Con una sorta di risonanza al centro del suono acuto e caldo del suo strumento, Nathan Davis è stato un artista molto originale, appartenente a un'epoca in cui avere un suono distinto era come possedere il Sacro Graal dell'arte jazz. Harold Land, Jimmy Heath, John Gilmore, Paul Gonsalves, Charlie Rouse, George Coleman, Booker Ervin, Clifford Jordan... Il jazz è fatto di tali giganti e Nathan Davis era uno di loro" (Jean Szlamowicz). Con una tracklist che comprende in gran parte originali del sassofonista americano, "Live in Paris - The ORTF Recordings 1966-1967" è un prezioso triplo album in cui Davis, naturalmente al sax, è affiancato da grandi interpreti come Georges Arvanitas (pianoforte e organo), Jack Dieval (pianoforte), Jacky Samson e Jacques Hess (basso), Charles Saudrais e Franco Manzecchi (batteria).
anche disponibiliemissione del 23 Gennaio 2023