RANELIN PHIL :  VIBES FROM THE TRIBE  (PURE PLEASURE)

Phil Ranelin, classe 1939, ha registrato con artisti del calibro di Steve Wonder prima di fondare l'etichetta Tribe con Wendell Harrison a Detroit. Le pubblicazioni della Tribe sono caratterizzate da un inebriante mix di free jazz post Coltrane, soul e funk, il tutto arricchito da una forte coscienza politica. In Vibes from the Tribe Ranelin e i suoi amici, tra cui il sassofonista tenore e flautista Wendell Harrison, il pianista Harold McKinney, il trombettista Marcus Belgrave, il bassista Ralph Armstrong, i percussionisti Bud Spangler e Barbara Huby e il batterista George Davidson, offrono un mix sonoro di grande fascino. Deep, hard jazz fusion e funk possono essere ascoltati nelle due versioni della title track e Sounds From the Village, brani saldamente radicati in una storia musicale locale che include Teddy Wilson, Donald Byrd, Yusef Lateef, la sezione ritmica dei Funk Brothers alla Motown, John Lee Hooker e George Clinton. C'è anche il lato più accessibile del jazz di Detroit, rappresentato in Vibes from the Tribe dai pezzi For the Children e Wife, in quest'ultimo Ranelin diventa anche cantante. Ma il cuore del set è He the One We All Knew, la prima composizione di Ranelin scritta nel lontano 1966, suonata con un ensemble che comprende Ranelin al trombone basso e percussioni e membri della principale unità d'avanguardia di Detroit, Griot Galaxy, con il leggendario Faruq Z. Bey ai sassofoni, Tariq Samad alla batteria e David Abdul Kahafiz allo zeetar, tradizionale strumento africano griot. A dare una mano anche il pianista Ken Thomas e Armstrong al basso. Lungo oltre 18 minuti, è un capolavoro del jazz d'avanguardia e, per le sue caratteristiche ritmiche e tonali, è accessibile anche a chi non è interessato a questo genere. Vibes From the Tribe rappresenta il suono di una città vibrante, Detroit, e di una visione culturale che includeva tutti, proprio come l'etichetta Tribe.
RANELIN PHIL
VIBES FROM THE TRIBE
PURE PLEASURE - Vinile: PP 4008
Phil Ranelin, classe 1939, ha registrato con artisti del calibro di Steve Wonder prima di fondare l'etichetta Tribe con Wendell Harrison a Detroit. Le pubblicazioni della Tribe sono caratterizzate da un inebriante mix di free jazz post Coltrane, soul e funk, il tutto arricchito da una forte coscienza politica. In "Vibes from the Tribe" Ranelin e i suoi amici, tra cui il sassofonista tenore e flautista Wendell Harrison, il pianista Harold McKinney, il trombettista Marcus Belgrave, il bassista Ralph Armstrong, i percussionisti Bud Spangler e Barbara Huby e il batterista George Davidson, offrono un mix sonoro di grande fascino. Deep, hard jazz fusion e funk possono essere ascoltati nelle due versioni della title track e "Sounds From the Village", brani saldamente radicati in una storia musicale locale che include Teddy Wilson, Donald Byrd, Yusef Lateef, la sezione ritmica dei Funk Brothers alla Motown, John Lee Hooker e George Clinton. C'è anche il lato più accessibile del jazz di Detroit, rappresentato in "Vibes from the Tribe" dai pezzi "For the Children" e "Wife", in quest'ultimo Ranelin diventa anche cantante. Ma il cuore del set è "He the One We All Knew", la prima composizione di Ranelin scritta nel lontano 1966, suonata con un ensemble che comprende Ranelin al trombone basso e percussioni e membri della principale unità d'avanguardia di Detroit, Griot Galaxy, con il leggendario Faruq Z. Bey ai sassofoni, Tariq Samad alla batteria e David Abdul Kahafiz allo zeetar, tradizionale strumento africano griot. A dare una mano anche il pianista Ken Thomas e Armstrong al basso. Lungo oltre 18 minuti, è un capolavoro del jazz d'avanguardia e, per le sue caratteristiche ritmiche e tonali, è accessibile anche a chi non è interessato a questo genere. "Vibes From the Tribe" rappresenta il suono di una città vibrante, Detroit, e di una visione culturale che includeva tutti, proprio come l'etichetta Tribe.
anche disponibiliemissione del 20 Febbraio 2023