Fondata nel 1998 dal musicista e cantante Wyde Schuman, Hazmat Modine è senza dubbio una delle band newyorkesi più interessanti del momento. La formazione, che quest'estate ritornerà a fare concerti in Europa, presenta "Bonfire", il suo nuovo e attesissimo album. Come suggerisce il titolo "Bonfire", in italiano falò, è un disco che evoca un'idea di purificazione e rinnovamento. I brani che Hazmat Modine propone sono stati scritti durante i desolati mesi della pandemia e sono poi stati perfezionati in spettacoli pop-up improvvisati al Central Park di New York City. Era il momento di sperimentare, perfezionare e ricostruire i muscoli. "Bonfire" è stato registrato nel distretto del Queens a New York City, un luogo in cui si parlano più lingue che in qualsiasi altra parte del mondo e per questo il posto perfetto per una band che suona una miscela non convenzionale di stili musicali. Pezzi come "Garden of Grievance" e "Too Fat to Fly" sono critiche sociali incisive che spaziano tra il folk-blues degli anni '70 e il rocksteady, mentre "Paulina" e "Late at Night" sono commoventi storie dal sapore country che raccontano le difficoltà che si incontrano nelle relazioni intime. All'esuberante band composta da voce, chitarre, armonica, batteria, percussioni, tuba, sassofono, tromba e trombone si è aggiunta la giovane violinista Daisy Castro, una stella luminosa dalla musicalità sbalorditiva. "Bonfire" è un disco di musica popolare dell'umanità, con canzoni che sono l'espressione di un mondo inquieto e insofferente in cui le persone hanno bisogno di sperare in qualcosa di bello. |
