Le ballate hanno un forte potere consolatorio e “Sweet Caress”, disco nato dalla collaborazione tra l’iconico trombettista svizzero Franco Ambrosetti e l’arrangiatore, due volte premiato con un Grammy, Alan Broadbent, ne è la dimostrazione. Dopo il loro primo incontro in occasione del disco “Nora”, Broadbent descrisse la collaborazione con Ambrosetti come «due anime musicali che si ritrovano. Sappiamo tutti, dopo poche battute che suoniamo insieme, se c’è un legame. Si risuona insieme come un diapason, e da lì nasce la musica». Il titolo dell’album è la descrizione perfetta dell’approccio di Ambrosetti ad ogni nota che suona col suo flicorno. Supportato da un gruppo stellare formato dal chitarrista John Scofield, dal bassista Scott Colley, dal batterista Peter Erskine, dalla bravissima violinista Sara Caswell e da un’orchestra di 29 elementi diretti da Broadbent, Ambrosetti propone all’ascoltatore una tracklist composta da quattro originali e quattro rifacimenti di opere da lui molto amate. «Voglio esprimere le sensazioni che mi trasmette una ballata. E’ come Miles Davis, che iniziò a suonare molte note con Charlie Parker. Anche lunghi assolo. Poi poi ha suonato solo poche note, ma quelle più importanti. Ed è così che voglio gestire una ballata adesso» racconta Ambrosetti. Non resta dunque che abbassare le luci, immergersi nella quiete della notte, sorseggiare il nostro liquore preferito e lasciarsi andare alle note dolci e dorate di “Sweet Caress”. |
