HATHAWAY DONNY
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DONNY HATHAWAY | |||
SPEAKERS CORNER - Vinile: SPC 33360 | |||
(Atco Records) Donny Hathaway (voc, keyb, arr); King Curtis (ts); Joe Newman (tp); John Littlejohn (g, voc); Cornell Dupree (g); Chuck Rainey, Phil Upchurch (b); Al Jackson Jr. (dr); Jack, Jennings (perc) - Prodotto da Jerry Wexler, Arif Mardin e Donny Hathaway. Hathaway, la cui carriera si è sviluppata in soli tre anni e cinque dischi, è stato un eccellente compositore, arrangiatore, cantante e produttore. In questo poco tempo ha composto alcune colonne sonore, ha collaborato con artisti del calibro di King Curtis, Leroy Hutson, Willie Nelson e Curtis Mayfield, solo per citarne alcuni, e ha sviluppato uno stile unico che metteva insieme le sonorità di Marvin Gaye e Stevie Wonder. Nonostante questo, Hathaway non era felice e soffriva di una profonda depressione: nel gennaio 1979 fu trovato morto di fronte al suo hotel. Il secondo album dell’artista, “Donny Hathaway” del 1971, è composto interamente da cover di brani noti e piuttosto pop come “A Song For You” (Leon Russell), “He Ain’t Heavy, He’s My Brother” (Bob Russell e Bobby Scott), “Magnificent Sanctuary Band” (Dorsey Burnette), una versione rilassata e tuttavia avvincente di “Put Your Hand In The Hand” (Gene McLellan) e molte altre ancora. In contrasto con il suo album di debutto (“Everything is Everything”, 1970), “Donny Hathaway” ha sonorità più cupe e la maggior parte delle canzoni sono caratterizzate da un tempo piuttosto lento: “Magnificent Sanctuary Band” e il gospel “Little Girl” sono i brani con un ritmo più veloce. “Donny Hathaway” è un’occasione imperdibile per riscoprire un artista unico che è ancora fonte di grande ispirazione per le giovani generazioni appassionate di soul e r&b. | |||
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