BOI AKIH :  UWA I  (ENJA)

mid-price - Monica Akihary (voce); Niels Brouwer (chitarra); Sandip Bhattacharya (tabla, balafon, percussioni); Ernst Reijseger (violoncello). Le radici ancestrali di Monica Akihary si trovano nelle Molucche, alcune delle più remote isole dell'arcipelago indonesiano note agli amanti delle storie di pirati e corsari: anche se la musica del suo gruppo Boi Akih contiene una serie di riferimenti ai ritmi tradizionali delle Molucche, è soprattutto con i testi delle sue canzoni che Monica rende omaggio alle memorie della sua infanzia, cantando nella lingua - considerata quasi estinta dagli accademici linguisti - tuttora compresa e parlata da alcune comunità isolate nelle piccole isole Haraku. Sin dal 1998 Monica Akihary collabora con alcuni linguisti olandesi ed australiani nello studio della lingua harakunese e grazie a questi studi Boi Akih non solo tiene viva una tradizione quasi scomparsa, ma la propone in una forma poetica. Tuttavia l'intento di Boi Akih non è folkloristico ed il terzo album dell'ensemble Uwa I propone musiche originali composte dalla Akihary insieme al suo compagno Niels Brouwer interpretate da un quartetto che vede la coppia dare spazio al maestro indiano della tabla Sandip Bhattacharya (uno degli allievi di Ravi Shankar) e dall'olandese mago del violoncello Ernst Reijseger: il contributo di questi due musicisti si miscela splendidamente alla chitarra di Niels Brouwer ed alla voce della Akihary che crea raffinate tessiture sui ritmi esotici creati dai suoi compagni. Una vocalista eccezionale che invia le sue canzoni dritte nell'animo di chi ascolta.
BOI AKIH
UWA I
ENJA - CD: ENJ 94722
mid-price - Monica Akihary (voce); Niels Brouwer (chitarra); Sandip Bhattacharya (tabla, balafon, percussioni); Ernst Reijseger (violoncello). Le radici ancestrali di Monica Akihary si trovano nelle Molucche, alcune delle più remote isole dell'arcipelago indonesiano note agli amanti delle storie di pirati e corsari: anche se la musica del suo gruppo Boi Akih contiene una serie di riferimenti ai ritmi tradizionali delle Molucche, è soprattutto con i testi delle sue canzoni che Monica rende omaggio alle memorie della sua infanzia, cantando nella lingua - considerata quasi estinta dagli accademici linguisti - tuttora compresa e parlata da alcune comunità isolate nelle piccole isole Haraku. Sin dal 1998 Monica Akihary collabora con alcuni linguisti olandesi ed australiani nello studio della lingua harakunese e grazie a questi studi Boi Akih non solo tiene viva una tradizione quasi scomparsa, ma la propone in una forma poetica. Tuttavia l'intento di Boi Akih non è folkloristico ed il terzo album dell'ensemble "Uwa I" propone musiche originali composte dalla Akihary insieme al suo compagno Niels Brouwer interpretate da un quartetto che vede la coppia dare spazio al maestro indiano della tabla Sandip Bhattacharya (uno degli allievi di Ravi Shankar) e dall'olandese mago del violoncello Ernst Reijseger: il contributo di questi due musicisti si miscela splendidamente alla chitarra di Niels Brouwer ed alla voce della Akihary che crea raffinate tessiture sui ritmi esotici creati dai suoi compagni. Una vocalista eccezionale che invia le sue canzoni dritte nell'animo di chi ascolta.
anche disponibiliemissione del 15 Maggio 2004