Il trombettista iracheno-americano Amir ElSaffar ha accantonato la sua carriera musicale newyorkese sei anni fa, per immergersi completamente nella musica dei suoi padri e del suo passato ancestrale, il maqam iracheno. Già apprezzato trombettista jazz e classico - ha lavorato tra gli altri con Cecil Taylor, Rudresh Mahanthappa, Vijay Iyer e Daniel Barenboim - e vincitore di due prestigiose competizioni internazionali, ElSaffar ha attraversato il medioriente per giungere sino in Iraq ed imparare i segreti di una tradizione orale antica di secoli. In breve tempo è diventato un esperto del maqam, imparando anche a cantare ed a suonare il tipico dulcimer santur e, dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, ha anche dato vita all'unica formazione - i Safaafir - che attualmente suona il maqam iracheno nella terra di George Bush. ElSaffar ha anche inventato nuove tecniche trombettistiche che permettono di creare microtonalità ed ornamenti che sono caratteristici della musica araba ma non propriamente tipici della tromba. Tornato ad interessarsi al jazz, pur mantenendo il suo approccio musicale arabo, ElSaffar ha registrato la suite "Two Rivers", un lavoro carico di emozioni che invoca le antiche tradizioni musicali irachene ridefinendole con il linguaggio del jazz moderno. Le composizioni si basano su melodie maqam irachene, ciascuna delle quali è tradizionalmente ritenuta speciale per la propria unica essenza spirituale, e sono musicalmente reinventate da Amir ElSaffar insieme al suo sestetto che anche comprende Rudresh Mahanthappa (sax), Nasheet Waits (batteria), Carlo DeRosa (basso), Tareq Abboushi (buzuq e percussioni) e Zaafir Tawil (ud, violino e dumbek). "Two Rivers" è un potente viaggio attraverso il glorioso e tragico passato e presente iracheno che coniuga il linguaggio dell'antica tradizione con quello del jazz moderno. |
