IYER VIJAY & LADD MIKE :  IN WHAT LANGUAGE?  (PI RECORDINGS)

Originariamente pubblicato nel 2003, In What Language? presenta Vijay Iyer e Mike Ladd capaci di ispirarsi l'un l'altro per raggiungere orizzonti lontani ma visti nei loro precedenti lavori. Le straordinarie miniature sonore che compongono l'album spaziano tra il funk di Security e le luminose orchestrazioni jazz di Taking Back the Airplane, tra la programmazione elettronica di Tlc e la nobiltà dell'inno per violoncello e pianoforte di Plastic Bag, dai vivaci ritmi improvvisati di Color of My Circumference alla luttuosamente programmatica Asylum. Come sempre capace di sorprendere l'ascoltatore, con questo progetto Vijay Iyer crea un ricco dialogo tra musica e liriche, vere e proprie composizioni poetiche che scaturiscono da monologhi pensati all'interno di un aeroporto internazionale iper-globalizzato del XXI secolo. Il titolo dell'album nasce dalla storia del regista iraniano Jafar Panahi che, transitando per l'aeroporto JFK di New York nella primavera del 2001, fu ingiustamente fermato dalla polizia e rispedito a Hong Kong: durante il volo di ritorno cercava di spiegare la sua storia ai suoi compagni di viaggio. Non sono un ladro! Non sono un assassino... Sono solo iraniano, un regista. Ma come posso riuscire a spiegarlo? In che lingua?.
IYER VIJAY & LADD MIKE
IN WHAT LANGUAGE?
PI RECORDINGS - CD: PI 9
Originariamente pubblicato nel 2003, "In What Language?" presenta Vijay Iyer e Mike Ladd capaci di ispirarsi l'un l'altro per raggiungere orizzonti lontani ma visti nei loro precedenti lavori. Le straordinarie miniature sonore che compongono l'album spaziano tra il funk di "Security" e le luminose orchestrazioni jazz di "Taking Back the Airplane", tra la programmazione elettronica di "Tlc" e la nobiltà dell'inno per violoncello e pianoforte di "Plastic Bag", dai vivaci ritmi improvvisati di "Color of My Circumference" alla luttuosamente programmatica "Asylum". Come sempre capace di sorprendere l'ascoltatore, con questo progetto Vijay Iyer crea un ricco dialogo tra musica e liriche, vere e proprie composizioni poetiche che scaturiscono da monologhi pensati all'interno di un aeroporto internazionale iper-globalizzato del XXI secolo. Il titolo dell'album nasce dalla storia del regista iraniano Jafar Panahi che, transitando per l'aeroporto JFK di New York nella primavera del 2001, fu ingiustamente fermato dalla polizia e rispedito a Hong Kong: durante il volo di ritorno cercava di spiegare la sua storia ai suoi compagni di viaggio. "Non sono un ladro! Non sono un assassino... Sono solo iraniano, un regista. Ma come posso riuscire a spiegarlo? In che lingua?".
anche disponibiliemissione del 14 Febbraio 2011