mid-price - Per molti anni, Jenny Evans è stata conosciuta come una sofisticata swinger nella tradizione americana di cantanti come Ella Fitzgerald e Anita O'Day. Ma da diversi anni, riflettendo sulla sua propria identità musicale, Jenny Evans ha iniziato a riscoprire le sue radici europee. Il primo risultato di questa riscoperta è stato il suo album "Nuages" del 2004. Un album di jazz, ma di un jazz atipico che riesce ad accogliere un brano elisabettiano per liuto di John Dowland, un'aria barocca di Henry Purcell, una canzone popolare svedese, un brano dei Beatles, un inno in latino di Carl Orff , un evergreen anni '30 di Peter Kreuder e molto altro. L'album ha ricevuto il German Record Critics Award ed è stato salutato dalla stampa come 'un brillante capolavoro' (Jazzthetik) e 'un esperimento di successo' (Der Spiegel). Con il suo successivo album, "Christmas Songs", Jenny Evans si è confermata come un'artista capace di fondere molteplici diversità culturali. Oggi la cantante torna con "Lunar Tunes", una raccolta di canzoni sulla luna, alla sua splendente incarnazione di poesia e fantasia. Questa volta la musica va dal XVII secolo a Sting, da Dvorak e Satie a Glenn Miller e Henry Mancini. Per questa sua nuova avventura emozionante e raffinata Jenny Evans ha scelto molto attentamente i suoi accompagnatori tra cui troviamo il pianista tedesco Walter Lang, il sassofonista brasiliano Marcio Tubino, il contrabbassista Thomas Stabenow, il batterista Rudi Martini e il quartetto d'archi Ensemble Laurier. |
