Henry Threadgill (flauto, sax alto); Liberty Ellman (chitarra); Jose Davla (trombone, tuba); Stomu Takeishi (basso); Elliot H. Kavee (batteria). Henry Threadgill è uno dei compositori concettuali più considerati dell'attuale scena musicale, premiato con prestigiosi riconoscimenti. Fra i membri originari dell'influente Association for the Advancement of Creative Musicians (AACM), alla ribalta da 40 anni con gruppi del calibro di Air, Sextett, Very Very Circus e Make a Move, Threadgill continua a tenere alti gli ideali dell'associazione, sempre alla ricerca di nuove sfide. Ha studiato profondamente compositori come Igor Stravinsky, Edgard Varese, Luciano Berio e Mario Bauzà oltre alle tradizioni musicali di Bali, India, Caraibi e Giappone, filtrando il tutto attraverso jazz e r&b. "This Brings Us To vol. 1" è il primo album di Threadgill dopo le due uscite del 2001 "Everybodys Mouth's a Book" e "Up Popped the Two Lips": per ben otto anni, il periodo più lungo tra due pubblicazioni della sua intera carriera artistica, il compositore è stato impegnato a creare e perfezionare un nuovo sistema improvvisativo. Uno zooid è una cellula in grado di muoversi con una propria indipendenza all'interno dell'organismo più ampio a cui appartiene, e questo è esattamente il linguaggio musicale che Threadgill ha sviluppato per la sua band: un sistema che rende disponibile una trama aperta al dialogo tra i musicisti del gruppo, lontano dai cliché di un certo free jazz. Nonostante la sua complessità ritmica, la musica di Threadgill mantiene un groove funky ed una scorrevolezza che ha avuto un effetto profondo sulla musica dei nostri giorni. Un album da non farsi sfuggire. |
